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Intolleranze legate a depressione ed autismo
Recenti studi indicano la probabilità che vi sia una relazione tra intolleranza a lievito, glutine, caseina e alcune patologie, dalla depressione bipolare all’autismo.
Alcuni ricercatori della Johns Hopkins University hanno condotto uno studio, pubblicato su Bipolar Disorders (1), in cui, da un confronto tra soggetti sani di controllo e persone con disturbo bipolare, si evidenzia come esista una forte comorbilità tra la presenza di GI (infiammazione gastointestinale), evidenziata da anticorpi antilievito, antiglutine ed anticaseina, e la presenza di disturbo bipolare.
Il rischio di malattia bipolare è di circa 4 volte maggiore (da 3,5 a 4,4) nei soggetti con anticorpi antilievito rispetto a quelli che non ne hanno;
Inoltre l’associazione tra anticorpi anti lievito e anticorpi anti glutine e anti caseina è maggiore nei soggetti con malattia bipolare rispetto ai soggetti del gruppo di controllo.
Nei soggetti con GI (infiammazione gastointestinale) la fermentazione di latte e glutine porterebbe alla formazione di caseomorfine e gluteomorfine che raggiungendo il cervello provocherebbero effetti oppioido-simili (1)
Già numerosi studi, di cui alcuni rilevanti, hanno evidenziato una serie di evidenti miglioramenti in soggetti con disturbi dello spettro autistico a cui è stata prescritta una dieta priva di glutine e caseina (2) (3) (4)
In Italia le associazioni di familiari di soggetti con disturbo dello spettro autistico tendono aminimizzare questo aspetto, sostengono che a fronte di grandi sforzi delle famiglie la dieta non offre certezza di risultato, tuttavia segnaliamo questa evidenza a chi, avendo familiari con tali disturbi, desideri approfondire con i medici specialisti tale aspetto. Potrebbero trovare utile anzitutto stabilire se vi sia nel soggetto un'intolleranza ad uno degli alimenti citati, così da tentare, dietro consgilio di un medico allergologo, immunologo o dietista, ed in accordo con il medico che segue il soggeto nel percorso relativo all'autismo, il recupero di una tolleranza che potrebbe dare benefici molto consistenti.
Nuovi studi verranno seguiti, è descritta infatti da tempo una relazione tra intolleranze e varie patologie, tutto ruota attorno alla permeabilità intestinale e suggerisce il controllo delle intolleranze, come della glicemia, per eviatre l'infiammazione gastrica ed in conseguenza lo sviluppo di altre patologie.

Fere un test in caso di sospetta intolleranza o allergia, seguiti da un medico, è sempre un passo importante per la salute, soprattutto in caso di importanti patologie che potrebbero essere influenzate dalla dieta

1) Seroreactive marker for inflammatory bowel disease and associations with antibodies to dietary proteins in bipolar disorder.
Severance EG, Gressitt KL, Yang S, Stallings CR, Origoni AE, Vaughan C, Khushalani S, Alaedini A, Dickerson FB, Yolken RH.
Bipolar Disord. 2013 Dec 6. doi: 10.1111/bdi.12159.

2) Alterations of the intestinal barrier in patients with autism spectrum disorders and in their first-degree relatives.
de Magistris L, Familiari V, Pascotto A, Sapone A, Frolli A, Iardino P, Carteni M, De Rosa M, Francavilla R, Riegler G, Militerni R, Bravaccio C.
J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2010 Oct;51(4):418-24. doi: 10.1097/MPG.0b013e3181dcc4a5

3) Pennesi Christine M.; Klein Laura Cousino. Effectiveness of the gluten-free, casein-free diet for children diagnosed with autism spectrum disorder: Based on parental report.
Nutritional Neuroscience, 2012 DOI:10.1179/1476830512Y.0000000003

4) Gluten- and casein-free dietary intervention for autism spectrum conditions.
Whiteley P, Shattock P, Knivsberg AM, Seim A, Reichelt KL, Todd L, Carr K, Hooper M.
Front Hum Neurosci. 2012; 6: 344.
Published online 2013 January 4. Prepublished online 2012 November 27. doi: 10.3389/fnhum.2012.00344


 
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Ricette e diete suggerite tengono conto dei numerosi studi che vedono una correlazione tra specifici disagi ed alimentazione, tuttavia non vi è intenzione di offrire consigli di tipo medico. In caso di sospetta patologia è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di fiducia.
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